La Libera Scuola Waldorf

La Libera Scuola Waldorf di Palermo nasce nel 1986 come giardino di infanzia. Da allora sono state aperte classi fino alla scuola secondaria di primo grado.
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La Scuola Waldorf è un organismo vivente al cui centro è il bambino.

Nel 1986 un gruppo di genitori si è costituito in Associazione con lo scopo di aprire un giardino di infanzia Waldorf e di diffondere la pedagogia steineriana a Palermo. Nel 1987 si è arrivati all’apertura del Giardino di infanzia, e successivamente, nel 1992, alla fondazione della Scuola.

Attualmente la Libera Scuola Waldorf di Palermo comprende la sezione primavera, la scuola dell’infanzia paritaria, la scuola primaria paritaria e la scuola secondaria di primo grado ad indirizzo parentale. Al termine delle attività scolastiche viene aperto un Centro estivo rivolto ai bambini della scuola e del territorio.

La Libera Scuola Waldorf è aperta a tutti gli alunni, senza distinzione di razza, religione e condizione sociale. 

La Scuola è retta da una Associazione senza fini di lucro. L’Associazione riunisce in sé i genitori, i maestri, i collaboratori, gli amici della pedagogia steineriana in un’esperienza comune che è insieme educativa e sociale.

 

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Il primo settennio: un mondo buono da imitare

Nel primo settennio il bambino è in tutto un organo di senso, che reagisce a tutto ciò che avviene attorno a lui e che lascia in lui un’impressione. In questi anni il bambino frequenta la sezione primavera e la scuola dell’infanzia.
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IL GIARDINETTO 
(sede di Via P. di Paternò - apertura ad Ottobre 2022)

Il Giardinetto della Libera Scuola Waldorf, nella nuova sede di Via Principe di Paternò, con ingresso da Via Col della Berretta, 2 è uno spazio dedicato ai bimbi dai 12 ai 36 mesi.

L’accoglienza dei più piccoli

L´ambiente del giardinetto è simile a quello di una casa, in cui i bambini possono trovare sicurezza e calore. I primi colloqui con la maestra sono dedicati alle modalità di inserimento e di ambientamento dei piccoli per venire incontro alle esigenze del bambino e per accompagnarlo nel miglior modo possibile in questo passaggio così delicato e importante. 

Un ambiente raccolto e familiare

Una stanza spaziosa e luminosa dove trascorrere il tempo del gioco, uno spazio più raccolto per il tempo del riposo e un bel giardino curato sono gli ambienti in cui i piccoli trascorrono le loro giornate al nido. 

Le giornate al nido

Le giornate sono scandite da un ritmo costante. Le principali attività quotidiane sono il gioco libero, la merenda e il pranzo preparati con ingredienti biologici e il riposo. Le attività proposte dalla maestra variano secondo le età dei bambini del gruppo. 

I materiali 


I piccoli hanno a disposizione materiali semplici e naturali che si prestano bene ad essere trasformati nel gioco dalla fantasia del bambino. Ad esempio i bambini giocano con stoffe colorate, semplici bambole, legni di varie forme, pentolini ed altri giochi naturali. 

Le famiglie e il nido

Con le famiglie viene avviato un lavoro condiviso di vitale importanza, volto ad accompagnare la crescita del bambino in modo armonioso e salutare. La maestra cura il dialogo con le famiglie per creare la giusta sintonia fra la vita a casa e quella nel Giardinetto. Nel corso dell’anno si tengono incontri individuali e riunioni di gruppo. Inoltre durante l´anno viene proposto alle famiglie un calendario di incontri tematici e culturali.

In questa sezione del sito sono presenti le notizie relative al Giardinetto


SEZIONE PRIMAVERA 

Accoglienza e inserimento

L’inserimento avviene gradualmente: le maestre creano un clima sereno, accompagnando con delicatezza il momento del distacco e rispettando le singole esigenze del bambino stesso e della famiglia. 

La cura del bambino

La cura è un aspetto fondamentale: il cambio del pannolino, il lavare le mani, il mettere la giacca, indossare le pantofole sono azioni che aiutano i bambini a crescere e a percepire l’amorevole dedizione dell’adulto che può farli sentire unici.


Spazi e ritmi della giornata

Gli spazi sono arredati con materiali naturali e giochi prevalentemente non strutturati né di gruppo, per permettere al bambino di muoversi libero da aspettative; il disegno, la pittura, il racconto della fiaba, preparare il pane sono attività che vengono svolte settimanalmente favorendo una partecipazione libera dei bambini.

Quotidianamente, prima della merenda, le maestre portano un semplice girotondo che i bambini seguono imitando. Il gioco in classe e in giardino permette al bambino di sperimentarsi nel movimento, di sviluppare la fantasia e iniziare a relazionarsi con i coetanei e con il mondo.

Il ritmo della giornata e dell’anno e il gesto calmo dell’adulto favoriscono la conquista dell’autonomia dei bambini attraverso ritmi e tempi rispettosi delle loro esigenze.

Il passaggio alla scuola dell’infanzia

La condivisione con la scuola dell’infanzia degli spazi interni e del giardino rende naturale l’inserimento al grado successivo: i bambini conoscono già gli ambienti e incontrano giornalmente le future maestre e i futuri compagni. Questo passaggio viene pensato e meditato dalle insegnanti con l’intento di scegliere il gruppo più adeguato al bambino.


SCUOLA DELL’INFANZIA 

Il bambino piccolo

Nel bambino piccolo le tre facoltà del volere, del sentire, del pensare sono frammiste, quasi indistinte e vissute nell’ambito corporeo; la bontà, la bellezza e la verità, nonché i loro contrari, di ogni cosa e di ogni evento, sono per lui un tutt’uno. Il bambino è in tutto un organo di senso, che reagisce a tutto ciò che avviene attorno a lui e che lascia in lui un’impressione. Il bambino si avvicina alle cose e agli altri esseri o da essi rifugge a seconda che li viva come buoni o cattivi.

Fiducia, meraviglia, quiete

Durante questi anni lo sviluppo dei sensi del bambino dovrebbe essere curato teneramente e all´asilo viene tenuta in grande considerazione la capacità del bambino di meravigliarsi e di avere rispetto per tutto ciò che lo circonda. Un fattore essenziale della capacità di meraviglia è la quiete, la pace e la consapevolezza del mondo della natura. I bambini sperimentano profondamente, in uno stato di coscienza sognante, la luce del sole e l’oscurità, le gocce luccicanti della pioggia e le pozzanghere fangose. 


I bambini piccoli ripongono piena fiducia nelle persone a loro vicine, e nei loro primi anni sperimentano la totale bontà del mondo. E´ importante per un loro sano sviluppo che si possano completamente affidare all´adulto che ha il compito di educarli. 

I luoghi dell’asilo

Grandissima importanza rivestono i luoghi che circondano l’asilo.
Il bambino può godere di un accogliente spazio all’aperto: il nostro asilo si affaccia su un bel giardino che ospita altalene, una casetta e una sabbiera per divertirsi.

Una particolare cura viene rivolta anche all’ambiente interno: semplici ambienti custodiscono la grande forza del calore e le attività che svolgono i bambini.

I giochi

I giocattoli sono prevalentemente senza una forma ben definita, lasciando così spazio allo sviluppo della fantasia del bambino, sono robusti e di materiale naturale: cavalli di pezza, stoffe per costruire navi e case; pezzi di legno, belle conchiglie, pigne ed altri oggetti creano magici villaggi e paesaggi per bambole o gnomi.

La nostra proposta

Il nostro giardino d’infanzia si propone di aiutare il bambino a crescere in modo armonico secondo il suo sviluppo individuale; in tal modo egli potrà giungere alla soglia della scuola rafforzato interiormente, con un vivo interesse per il mondo e pronto ad apprendere con gioia quello che la scuola gli proporrà. Sono queste attività ad avere spazio in asilo e non interventi volti ad una intellettualizzazione precoce.

Insieme ai genitori

Durante gli anni della scuola dell’infanzia i genitori possono confrontarsi con una pedagogia che pone il bambino al centro del compito educativo. La partecipazione dei genitori ad alcuni momenti della vita d’asilo, i colloqui, i momenti di approfondimento danno la possibilità di avviare una attiva e proficua collaborazione tra le maestre e le famiglie. 

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Il secondo settennio: un mondo bello da sperimentare

La nostra pedagogia si fonda su una conoscenza dell’evoluzione umana che si ripete nelle tappe evolutive del bambino e del ragazzo. Per questa ragione nel secondo settennio la scuola primaria e secondaria di primo grado sono concepite come un ciclo unico.
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Il primo giorno di scuola

Una tensione piena di attesa traspare dal viso dei bimbi della nuova prima classe che vengono accolti dalla comunità scolastica festosamente raccolta attorno a loro e che, dopo essere stati chiamati a uno a uno dal loro maestro e salutati, vengono accompagnati alla prima ora di lezione. Inizia un nuovo tratto di vita e con esso anche un nuovo principio di apprendimento. Con gioia i bambini comprendono in questo istante indimenticabile che ora possono imparare ciò che gli adulti già conoscono, per poter più tardi creare con lo stesso vigore con cui creano i grandi.

I primi tre anni di scuola

L´autorità del maestro, intesa nel giusto senso, è ora la chiave che apre al mondo e inoltre ottiene, in un primo momento, l´illimitato consenso dei bambini. Ciò che nei primi tre anni di scuola egli illustra attraverso fiabe, leggende e miti e viene dai bambini accolto per immagini, pone il fondamento per una configurazione artistica dell´insegnamento e dell´apprendimento. Nel disegno pittorico compaiono motivi dia quali emergono le prime lettere dell´alfabeto, prima ancora che queste vengano impiegate nella scrittura come segni astratti. Anche le cifre e i numeri nascono da immagini che creano un intimo rapporto con il contare e il calcolare. La lezione iniziale è accompagnata dalla recitazione di versi, canti e poesie, nonché da un adeguato movimento ritmico. 

Dal terzo al sesto anno di scuola

Dopo il nono anno di età, nel corso del terzo anno di scuola, il rapporto con l’ambiente e l’autorità cambia. L’interesse si estende oltre l’ambito del quotidiano, il bambino entra nel mondo con maggior coscienza, il rapporto di autorità nei confronti dell’educatore viene messo alla prova.

La scuola va incontro a questa trasformazione rispondendo con nuovi contenuti, ad esempio con arti e mestieri nella terza classe, laddove si studiano i fondamenti delle moderne tecniche di coltura: si ara, si semina, si miete, si trebbia, si macina e si cuoce nel forno. In tali attività si destano la comprensione e la gratitudine per il nostro pane quotidiano. I lavori vanno dalla filatura della lana al cucito, dalla cottura del mattone fino alla costruzione di una casa. Queste esperienze collegano i bambini con i fondamenti della vita: nutrimento, vestiario, abitazione. La storia del proprio paese, che si svolge in IV classe, i primi elementi di geografia e di storia in V aprono una visuale sull’ambiente circostante ancora più vasta. Il fanciullo accompagna tali materie di studio con vivi sentimenti. Nella descrizione per immagini della storia universale egli sente quali mete i diversi popoli abbiano raggiunto, e prova ammirazione per le loro imprese e i loro eroi. In quest’età si sviluppano simpatia e antipatia: simpatia verso gli eroi nobili e liberatori, antipatia verso le figure negative o malvagie. Anche l’antropologia, la zoologia, la botanica, la mineralogia sono ancora intimamente legate con il mondo del sentimento del fanciullo.

Dal sesto all’ottavo anno di scuola

Nel dodicesimo anno d’età sorge il desiderio legittimo di penetrare il mondo anche con il pensiero, di intuire i processi fisici, di scoprire i segreti della natura, di capire l’economia, il commercio, le leggi e la giustizia; si cominciano a evidenziare anche i nessi causali. In questa fase, a partire dal sesto anno di scuola, vengono trattati in maniera fenomenologica materie come la fisica e la chimica, vengono praticate la geometria e l’astronomia, si getta un primo sguardo sulla natura del denaro e della banca e si esercita il calcolo delle percentuali, degli interessi, degli sconti e del cambio.

L’insegnamento della lingua, con la poesia e la letteratura, la grammatica e gli esercizi di espressione linguistica, la storia universale fino ai tempi più recenti e l’etnologia giungono a una conclusione provvisoria.Composizioni liriche, epiche e drammatiche accompagnano i temi d’insegnamento. Per lo più essi culminano, alla fine del quattordicesimo anno d’età, in una grande rappresentazione drammaturgica.

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Le materie di studio

Lo sviluppo della capacità di concentrazione, la comprensione,
l´approfondimento, l´acquisizione e la padronanza da parte degli alunni dei contenuti proposti sono favoriti da un insegnamento unitario che segue un ritmo scandito.
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Le epoche
L´insegnamento delle discipline di base, come il calcolo, la scrittura, la geografia, la storia, viene articolato in periodi chiamati “epoche”. Le epoche sono svolte in un tempo continuativo che va dalle tre alle quattro settimane. Inoltre, nell´ambito di ciascuna lezione, ogni disciplina è proposta in modo che siano sviluppati l´ aspetto operativo, quello affettivo-emozionale e quello cognitivo. 

Dopo l´epoca, nella seconda parte della giornata, si alternano, tutti gli altri insegnamenti, compresi quelli che caratterizzano il nostro piano di studi.

L’insegnamento delle lingue

L’insegnamento, fin dalla prima classe, di due lingue straniere ha come scopo fondamentale quello di sviluppare un atteggiamento positivo e aperto verso popoli e linguaggi di altre culture e d i maturare mobilità di pensiero, tolleranza, sensibilità per il linguaggio a tutti i livelli. Poiché la forza di imitazione riecheggia ancora fin nel terzo anno di scuola, e soltanto dopo si trasforma del tutto, nelle primissime classi l’introduzione delle lingue straniere avviene attraverso con naturalità e con la ripetizione di canti, ritmi e poesie accompagnati da gesti, immagini e suoni.

 

Si viene così a creare un sentimento della lingua, che forma una base importante per i passi che verranno affrontati più tardi nello studio. Quando poi i bambini hanno varcato la soglia del nono anno e acquisito alcune basi e competenze fondamentali nella grammatica della propria lingua madre, inizia l’apprendimento della scrittura, della lettura e della grammatica della lingua straniera. Si passa gradualmente dalla recitazione di poesie all’apprendimento di un linguaggio legato alla prosa. I metodi di lavoro e l’uso dei materiali crescono e s’arricchiscono nei contenuti e nella complessità, adeguandosi al piano di studi delle epoche principali, alla maturità degli studenti e alle caratteristiche della classe. 

Nelle classi VI, VII e VIII le attività  comprendono conversazioni, letture di brani, poesie, discussioni di argomenti di storia, geografia, cultura generale, esercizi grammaticali, composizioni scritte, perfino la messa in scena di una piccola recita totalmente in lingua straniera ove ciò sia possibile e opportuno pedagogicamente. Il canto e l’esecuzione musicale di brani popolari così come la recitazione costituiscono un validissimo strumento pedagogico per l’approfondimento della conoscenza della lingua straniera in modo vivente e artistico.

Il lavoro manuale 

I lavori manuali, che sono materia di esercitazione permanente fino al termine degli studi, nei primi anni coinvolgono i bambini con materiali e colori che riscaldano la loro anima. La richiesta di esercitare la sensibilità fine donerà loro, nel tempo, una capacità di pensiero chiaro, mobile e pratico. Dare forma con le proprie mani ad oggetti utili e belli sviluppa il senso del tatto, lo educa al rispetto e alla cura delle cose ed esercitarsi a compiere i movimenti in modo corretto accresce le forze vitali del bambino. I lavori che si propongono seguono le tappe evolutive del bambino e diventano ulteriore strumento di crescita. In VI classe al lavoro manuale “morbido” si affiancano le lezioni di Lavoro del legno; in queste i ragazzi non solo sperimentano la propria volontà ma fanno l’esperienza significativa che anche il materiale ha una sua “volontà” da rispettare. Portare a termine un lavoro, nonostante le difficoltà, diventa il raggiungimento di un importante traguardo morale.

L’euritmia 
L’euritmia (in greco “Eu”= bello, aggraziato; “Rythmus”= movimento) è l’arte del movimento che, su indicazione di Rudolf Steiner, rende visibili, con gesti e movimenti del corpo, battute, ritmi, intervalli, melodie, metrica e atmosfera interiore , manifestando la natura intrinseca del contenuto di una poesia o di un brano musicale.

Sull’euritmia Steiner dice “ … è in grado di stimolare la volontà in modo tale che questa permane poi per la vita, …”. Quando i bambini si immedesimano nei suoni e nelle note, esprimendoli in gesti euritmici, chiamano in causa tutte le forze dell’anima e del corpo intero. 

Il lavoro euritmico abbraccia uno spettro assai ampio e va dai semplici esercizi ritmici eseguiti con le verghe nelle prime classi fino alle esibizioni sceniche più progredite con rappresentazioni liriche, drammatiche e musicali.

Il disegno di forme

Il disegno di forme può essere definito come “geometria attiva”, il bambino infatti, soprattutto nelle prime classi, sperimenta fisicamente le forme disegnate, le percorre nello spazio, ne elabora di sue. Facendo ciò esercita una serie di funzioni legate a singoli organi di senso e di coordinamento tra i diversi organi di senso, che sono nel contempo di aiuto per l’apprendimento della scrittura e della lettura. Inoltre, nello sperimentare un´attività interiore legata alle diverse curve di una linea, nel bambino si risveglia il senso della forma e si sviluppa e si rafforza la forze di volontà. 


A partire dalla I classe, si procede tracciando forme a mano libera, con colori a cera e poi con matite colorate, linee rette e linee curve su un foglio bianco. Nelle classi successive si passa da esercizi di simmetria verticale a esercizi di simmetria orizzontale, agli intrecci di vario genere, per approdare, in V classe, alle figure geometriche piane disegnate ancora senza l’uso di riga, squadra, compasso, incentivando così lo sviluppo del senso delle proporzioni e della precisione, da ricercarsi guidando i movimenti della mano. Dalla VI classe si passa alla costruzione di figure geometriche piane e di poliedri con l’uso degli strumenti.

L’insegnamento della musica

Nella pedagogia Waldorf la musica svolge un ruolo educativo molto importante. Uno dei presupposti conoscitivi principali di questo indirizzo pedagogico è che l’essere umano, durante il suo sviluppo e nel susseguirsi dei vari settenni, ripercorre tutte le fasi evolutive vissute dall’umanità stessa: tale visione dà all’insegnante la possibilità di inquadrare il suo insegnamento musicale rapportandolo alle reali necessità che il bambino vive in un certo momento della sua evoluzione, evitando così interventi vaghi e casuali. L’umanità si è evoluta per mezzo di elementi musicali inizialmente semplici e poi sempre più complessi, così, dapprima i bambini sperimentano semplici melodie pentatoniche attraverso il canto, la lira e il flauto. Negli anni seguenti si aggiungono altri strumenti, la scrittura musicale e lo studio della storia della musica. A volte si arriva a formare l’orchestra di classe o della scuola. L’insegnamento della musica inizia nella prima classe ed ha il fine di accompagnare lo sviluppo delle capacità percettive e della sensibilità dell’anima. 

Il canto corale e la pratica strumentale rappresentano attività che sviluppano fortemente la socialità, poiché richiedono di mettersi al servizio dell’insieme per creare un organismo armonico attraverso l’apporto personale di ciascuno ed inoltre svolgono una funzione equilibratrice poiché il canto, che viene da dentro, è espressione dell’interiorità dell’uomo, mentre il suono dello strumento viene da fuori ed è condotto poi nella propria interiorità: si viene a creare così un equilibrio tra dentro e fuori.

L’uso del flauto (di legno e non di plastica per educare sia alla qualità del suono che al senso estetico), rinforza la manualità attraverso l’aprire ed il chiudere alternativamente i fori a seconda delle note, regola il flusso respiratorio in rapporto alle necessità della melodia e pone in attività sia le facoltà intellettuali che quelle emotive e volitive del bambino.



La Ginnastica Bothmer
Nella nostra scuola il principale obiettivo delle attività motorie e spor
tive è quello di armonizzare lo sviluppo animico-spirituale e quello fisico. Attraverso il movimento vengono dunque sviluppati l’equilibrio, esterno e interno, la percezione della propria corporeità, dello spazio e del tempo. Vengono inoltre favorite
le capacità relazionali, collaborative e sociali degli alunni. Il bambino viene stimolato ad esprimere in un movimento o gesto ciò che vive nella sua interiorità.

La Ginnastica Bothmer è una disciplina che nasce in Germania intorno al 1920 dall’esigenza di poter sperimentare, attraverso il movimento del proprio corpo, l’essere umano nella sua pienezza, secondo l’immagine dell’uomo tripartito che ne dà Rudolf Steiner. Sono circa trenta gli esercizi a corpo libero attraverso i quali l’alunno, a partire dal nono anno, viene aiutato a prendere coscienza del proprio corpo e dello spazio in cui vive. Con questa impostazione è quindi possibile affrontare molteplici discipline di movimento, come la giocoleria, l’acrobatica, i giochi liberi, sino ad arrivare alle più comuni attività sportive.

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Il medico scolastico

Le scuole Waldorf hanno un proprio medico scolastico. Il primo era Eugen Kolisko, scelto da Rudolf Steiner per la Scuola di Stoccarda nel 1919.
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Oltre alla formazione come medico di medicina antroposofica, la formazione del medico scolastico comprende lo studio pluriennale e la pratica in medicina scolastica per le scuole Waldorf.

I suoi compiti comprendono:

  • visite nella scuola dell´infanzia, nel nido e nelle classi;

  • collaborazione con il team di pedagogia curativa;

  • collaborazione con l´euritmista;

  • conferenze per genitori ed insegnanti sui temi riguardanti la salute e la prevenzione;

  • visite riguardanti singoli alunni;

  • l´insegnamento su temi antropologici e sulla prevenzione da dipendenze;

  • la partecipazione al collegio;

  • la partecipazione ai gruppi di lavoro riguardanti l´inclusione e l´alimentazione.

Ogni scuola Waldorf cerca di svolgere un lavoro che comprende aspetti salutogenetici e terapeutici, coniugando insegnamento, prevenzione e salute, per favorire, nella società, la gioia di crescere senza paura e liberi. 

 

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L´alimentazione a scuola

La qualità dell´alimentazione e le buone abitudini alimentari sono parte integrante del percorso di crescita e formazione dei bambini e dei ragazzi.
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La mensa e i menu

La scuola ospita nei propri locali una cucina capace di preparare il pasto caldo a tutti i ragazzi della scuola, ai bambini del Giardino d’Infanzia e al personale. I piatti sono preparati quotidianamente da personale qualificato partendo da materie prime biologiche o biodinamiche stagionali e possibilmente locali.

Non usiamo prodotti surgelati né aromi artificiali, teniamo molto all’educazione del gusto. Ogni sostanza che viene utilizzata in cucina ha caratteristiche fisiche e vitali che vengono rispettate. 

I menu vengono stabiliti in accordo con il medico scolastico. Come alimenti di base si prediligono quelli di stagione. I cereali vengono utilizzati seguendo un ritmo settimanale. Per quanto riguarda la fase di lavorazione, si cerca di mantenere il valore nutritivo dell’alimento. In ogni pasto vengono offerti cibi crudi e cotti. 

L´educazione dei sensi

L’educazione dei sensi viene curata attraverso l’utilizzo di erbe aromatiche fresche, frutta e verdura, che sono particolarmente adatte alla formazione del gusto e dell’olfatto. Assaporare e sentire il profumo consapevolmente rende sazi in modo corretto e sensibilizza la percezione della diversità dei sapori. La presentazione del cibo, il tavolo apparecchiato, le “parole di ringraziamento” prima di mangiare rendono il pranzo un momento di rilevanza pedagogica e salutare.

 

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